I modelli RANS (Reynolds-Averaged Navier-Stokes) sono ampiamente utilizzati nel campo dell'ingegneria del vento e della turbolenza del modello su tutte le scale di lunghezza. L'approccio di base consiste nel dividere la velocità in una media e una fluttuazione turbolenta. Le incognite aggiuntive risultanti sono "chiuse" attraverso la media e le equazioni supplementari. All'interno della famiglia RANS, viene fatta una distinzione tra semplici modelli algebrici, che trattano la turbolenza come una viscosità locale parassita, e i modelli a una o due equazioni più comunemente usati. Quest'ultimo risolve equazioni di trasporto aggiuntive per l'energia cinetica e il tasso di dissipazione. Approcci più complessi, come i metodi delle tensioni di Reynolds anisotrope, sono meno comunemente usati nella pratica.
I modelli a due equazioni, in particolare il modello k-ε e le sue varianti, così come il metodo k-ω o SST (Shear Stress Transport), sono i più utilizzati a causa del loro compromesso equilibrato tra sforzo di calcolo, qualità del risultato, e complessità della calibrazione. I modelli RANS classici cercano l'equilibrio in stato stazionario del problema turbolento e possono anche essere applicati in due dimensioni spaziali, a differenza dei metodi LES, se il problema lo consente.
Per tenere conto dei cambiamenti temporali, sono state sviluppate varianti di URANS (Unsteady RANS), introducendo un termine transitorio con step temporali variabili. Questo approccio, tuttavia, richiede particolare attenzione, poiché la media implicita su tutte le scale temporali rende difficile la valutazione dell'accuratezza temporale e può sopprimere gli effetti instabili.